Viaggio verso nuraghe Loelle

 

Foto 1 – Percorso di livello E, molto impegnativo, non per i punti esposti del tracciato bensì per la lunga distanza (44 km) ed l’intenso dislivello.

Tante volte capita che le idee più belle nascano casualmente e che appaiano d’improvviso nella nostra mente come flash che ci abbagliano ed in realtà non ci chiariscono le idee, ma poi se si parte da quel flash si riescono a realizzare progetti che solo poco prima sembravano sogni. Un’idea non va ignorata anticipandone l’esito (positivo o negativo esso sia), l’unico modo che abbiamo per sapere se effettivamente potrebbe funzionare è concretizzarla.

Pensandoci bene il rischio è che venga sprecata l’opportunità di realizzare un qualcosa di nostro.

Ho fatto questa premessa per farvi capire cosa balenava nella mia mente nel momento in cui stavo per affrontare una delle sfide escursionistiche più assurde, da me mai affrontate.

Sono del parere che ogni evento che condizioni la nostra vita, nel bene o nel male, abbia un significato e che porti ad un cambiamento della nostra persona. Questo cambiamento può avere dei risvolti postivi oppure negativi, la scelta spetta solo a noi. Ed è un po’ quello che è successo a me nell’ultimo anno, periodo importante della mia vita per molti aspetti, anche per quello escursionistico. Solo recentemente ho messo una marcia in più alle escursioni. Per capirci meglio, se prima affrontavo percorsi di un massimo di 15 km con dislivelli mediamente bassi (intorno ai 1000 m), adesso percorro distanze vicine ai 50 km con dislivelli intono ai 2000 m. Dati che per molti potrebbero essere banali, ma non per me.

L’idea era allettante e fu così che a novembre decisi di metterla in atto.

La meta è un nuraghe che in molti conosceranno, non solo per la sua bellezza, bensì per via del WRC Rally Italia Sardegna che, ormai, usa come colonna portante quelle zone. Sto parlando del nuraghe Loelle di Buddusò.

Foto 2 – Scatto dal punto di vedetta ubicato all’altezza del quinto chilometro della ss131

Il programma era semplice: sveglia alle 6:00 e partenza alle 7:00, con arrivo a destinazione previsto per le 14:00.

L’idea originale era quella di passare per le campagne ed i demani Comunali, che ha dovuto subire dei cambiamenti a causa del livello del fiume S’Eleme, che separa il demanio di Monte Olia (Comune di Monti) da quello di Bolostiu (Comune di Alà dei Sardi) e che lo rende, in quel periodo, inguadabile. Decisi di percorrere i primi 14 km circa nella ss131 che da Monti porta Buddusò, per svoltare all’incrocio che porta al piccolo borgo di Badde Suelzu.

Foto 3 – Scatto del borgo di Badde Suelzu 

Dal Borgo in poi la strada da percorre è larga, ben battuta e curata, viene utilizzata anche dalla forestale per potersi muovere con i mezzi all’interno del demanio. Il percorso inizia da un altitudine di 545 m s.l.m. e raggiunge il picco più alto quando si arriva alle pale eoliche, situate a 1000 m s.l.m.

Foto 4 – Scorci panoramici nel demanio di Bolostiu (Alà dei sardi)

Lasciato alle nostre spalle Badde Suelzu dovremo percorrere circa 4 km, prima di poter arrivare alla deviazione che ci condurrà verso l’altopiano delle pale eoliche.

La particolarità di questo tratto sta nel fatto che fin dall’inizio ci ritroviamo immersi nella natura selvaggia, con un’armonia di profumi e colori che ci accompagneranno per tutta l’escursione.

 

Foto 5 – Salita verso le pale eoliche

Una volta giunti alla deviazione, affronteremo l’ultimo tratto in salita, lungo circa 2,5 km, che ci condurrà fino alle pale eoliche.

Foto 6 – Altopiano di Alà dei Sardi

Da questa altitudine è possibile ammirare, nelle giornate più chiare, un paesaggio che permette di vedere chiaramente da una parte una sezione del golfo di Olbia e dall’altra lo sguardo può giungere a scorgere Tula.

Oramai la salita è presso chè finita, da qui fino a Alà dei Sardi si prosegue per circa 6 Km su un’altopiano che non presenta particolari difficoltà, mentre per arrivare a Buddusò serviranno altri 10 km circa.

Foto 7 – Nel bosco di sugherete 

Lasciato alle nostre spalle Alà dei Sardi ci immergeremo in un bosco di sugherete di impressionante bellezza, che ci porta, anche con indicazioni precise e visibili, a poter vedere Domus de Janas bellissime e tutto quello che fa parte di un mondo particolare di natura colori e profumi che si chiama Sardegna.

Foto 8 – Descrizione della Domus de Janas

Foto 9 – Domus de Janas

Il percorso non risulta insidioso da affrontare ma il GPS è fondamentale perché la strada sterrata (percorribile anche in macchina), in realtà non è minimamente segnalata quindi del tutto priva di cartellonistica, per cui sarebbe facile con una svolta errata a destra o sinistra, finire da tutt’altra parte rispetto dove si voleva andare. E la meta, diventata reale dopo tutti questi chilometri, attenua la stanchezza del percorso perché Loelle è davvero un sito archeologico impressionante, oltre che tenuto in modo esemplare, e stare là ad ammirarlo fa un po’ passare in secondo piano tutte le fatiche affrontate in questo percorso che è nato con un flash e che ho potuto realizzare provando a concretizzare un mio desiderio.

Foto 10 – Nuraghe Loelle (Buddusò)

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