La XXVa Sagra del Vermentino

Il periodo che precede la sagra è sempre un po’ particolare, c’è infatti una enorme attività per i preparativi della sagra stessa e un grande fermento in tutto il paese in quanto ci sono grandi aspettative e si spera che, ogni cosa, vada per il verso giusto. 

Onestamente quest’anno non avevo idea di cosa scrivere sulla sagra ed anche ora che sto scrivendo le idee non sono ben chiare (viva la sincerità), avrei voluto parlarvi di quello che accade “dietro le quinte” ma l’ho già fatto l’hanno scorso, potrei parlarvene in linea generale ma l’ho già fatto due anni fa e quindi: cosa raccontarvi ?

Probabilmente questo articolo assumerà l’aspetto di una chiacchierata che potrei avere con ognuno di voi e di quella che per me è la “Sagra del Vermentino di Monti”.

Diventata, probabilmente, uno degli eventi più attesi del mese d’agosto regala sempre forti emozioni con la sua goliardia, musica, profumi ma, sopratutto, con i suoi fiumi di vino !
Se pur “sottotono”, anche quest’anno i dati sono impressionanti in quanto

sono stati spillati 5 mila litri di vino dell’eccezionale (e fresco) vermentino e vini rossi vari, cucinati 12 quintali di salsiccia e 2 quintali di frittelle, preparati e serviti 6 quintali di formaggio e 6 di pane 

Dati quasi simili a quelli dell’anno scorso (si parla di qualche chilo e litro aggiunto un po’ qua e un po’ la) ma che fanno sempre impressione e che lasciano sazie, dissetate, contente e ubriache tantissime persone. 

Mi viene da ridere a pensare come era vista la sagra non molti anni fa, non una festa adatta per persone di tutte le età, bensì un evento come tanti altri in cui si poteva partecipare bevendo quanto vino si voleva e poter mangiare qualche boccone di carne arrostita.

Non che adesso non si beva più o si mangi, anzi, ma col tempo si è migliorati nel proporre la sagra integrando ad essa, ad esempio, la “Sagra del Miele” oppure la vendita di prodotti locali come le seadas o panadas o, ancora, allestendo l’intera via centrale del paese con tantissimi stand (siamo passati da meno di cinquanta stand a più di cento), creando di conseguenza molta più varietà e possibilità di poter girare al di fuori della Cantina Sociale.

Oltretutto c’è stato un netto miglioramento delle varie attività commerciali locali che si sono sempre di più impegnate a migliorare il proprio servizio proponendo intrattenimento musicale che potesse permettere, a tutte le persone che lo volevano, di trattenersi in paese anche in seguito alla chiusura della Cantina Sociale e poter continuare la serata in goliardia.

C’è, però, un punto su cui ogni anno mi preme soffermarmi ed è inerente a tutto il lavoro compiuto dai volontari dietro le quinte della sagra: dal tagliare il pane e il formaggio da dover servire ad allestire il cortile della Cantina Sociale, a far parcheggiare le migliaia di automobili che invadono il paese, a gestire l’ordine pubblico, al cucinare la carne, le frittelle e così via dicendo.

L’anno scorso ne parlai abbastanza dettagliatamente e, se siete interessati, cliccate QUI per saperne di più intanto quello che vorrei dire a tutte queste persone è semplice: GRAZIE DI CUORE.

Le cose da fare sono tante perché bisogna preparare un paese di poco più di 2000 abitanti ad accoglierne dieci volte tanto, e non dimentichiamoci che poi bisogna rimettere tutto a posto e riportare il paese stesso alla normalità, tantissime persone quindi dedicano moltissimo tempo all’evento, ma tutti in un modo o nell’altro danno una mano e allora il GRAZIE DI CUORE è veramente sentito, e si unisce ai complimenti per il risultato ottenuto e all’augurio tipico delle nostre parti…. A UN’ATTER’ANNU MENZUS!

 

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