Gli strumenti musicali sardi: le Launeddas

Premessa

Non essendo un’esperto ne tantomeno uno studioso musicale, ho dovuto fare una serie di ricerche su internet con l’intento di conoscere e far conoscere i vari strumenti musicali legati alla nostra Terra, alla sua storia ed alla sua cultura.

In questo viaggio all’interno della storia musicale sarda e dei suoi strumenti sarà impossibile avere e dare a voi una visone a 360° di essa e quindi cercherò di concentrare tutti i miei sforzi solo su alcuni aspetti che per me sono più accessibili (meno tecnici), ma soprattutto più intriganti e coinvolgenti.

Ovviamente non sarà facile per me parlare anche e solo di qualche aspetto della musica sarda in poche pagine, ma spero tanto di riuscire a rendere anche questo argomento particolare ed interessante e che potrà andare ad arricchire ulteriormente il mio blog.

Non potevo pensare alla musica sarda nella sua tradizione e particolarità senza parlare dello strumento musicale che più rappresenta i suoni della Sardegna e ne evoca ricordi ed emozioni ancestrali: le Launeddas.

Buona lettura.

Le Launeddas

Fin dall’alba dei tempi l’uomo ha imparato a creare suoni cominciando senza nulla di particolare e complesso ma, semplicemente, utilizzando la sua voce, il suo corpo e quello che l’ambiente gli poteva dare.

Dal battere le mani sul proprio corpo, al pestare un piede a terra o schioccare le dita, all’utilizzare un tronco vuoto d’albero come un tamburo oppure riempire zucche o noci di cocco di semi o piccoli sassi ottenendo dei sonagli o, ancora, lavorare le ossa di animali ottenendo i primi flauti svuotando le ossa più lunghe …. insomma fin dall’antichità idee e materiali non mancavano. Tutti i vari strumenti musicali che sono nati nel corso della storia sono partiti da dei semplici ed efficaci oggetti rudimentali (come le ossa) e sono stati pian piano migliorati. 

Ogni posto del globo terrestre ha un qualche suono musicale che lo caratterizza come ad esempio, pensando alla prima cosa che viene in mente, il suono delle cornamusa scozzesi.

Sicuramente altri suoni sono caratteristici della Sardegna ma credo, probabilmente molti non saranno d’accordo con me, che uno dei suoni che rappresentano meglio questa terra è quello caratteristico delle “Launeddas”.

suonatori_launeddas

Nonostante sia incerta la loro origine è uno strumento molto antico, usato sia nella musica sacra che in quella profana, che infonde emozioni uniche. Il suono forte, quasi stridente, vagamente roco e non limpido ma contemporaneamente melodioso e profondo suono fa ricordare le voci dei tenores barbaricini.

Oltre a questo il loro suono evoca gli aspetti più legati al territorio sardo ed al carattere della sua gente e, molto probabilmente, è per questo motivo che le Launeddas ne rappresentano così bene la cultura e la storia.

tenores

Esso è composto da tre canne legate fra loro con spago centrato, la canna che sta alla sinistra è chiamata “Su Tumbu”, produce il suoni più basso, ha una sola nota e funge da basso continuo dall’inizio al termine del brano. La canna che sta al centro si chiama “Sa Mancosa Manna”, offre un suono di contralto ed è capace di creare una melodia con toni diversi. La canna di destra, la più sottile e piccola, è “Sa Mancosedda”, che produce i toni più acuti. La parte delle tre canne che viene introdotta in bocca e dalla quale si soffia, è fornita di ancia, così come alcuni strumenti a fiato quali il clarino e il sax. È lo strumento sardo che assomiglia di più, dal punto di vista sonoro, alle cornamusa scozzesi ma si differenzia da queste soprattutto per il suo più complicato utilizzo tecnico nell’esecuzione dei brani.

1 launeddas

Mentre infatti il suonatore di cornamusa sfrutta una sacca d’aria fatta di pelle di animale, che permette allo strumento di continuare a suonare anche mentre il suonatore prende fiato, tra l’altro il compito del suonatore di cornamusa è proprio quello di immettere aria all’interno dell’otre per mezzo della canna in sui soffia, per suonare le Launeddas invece, il musicista deve essere in grado di utilizzare una difficilissima tecnica respiratoria quella della cosiddetta: “Respirazione circolare“. 

Sono caratteristiche, in particolare, nel sud Sardegna, e hanno, in ogni paese, il loro suonatore professionale, considerato un vero e proprio maestro e, per citarne uno, tra i suonatori più famosi spicca il nome di Luigi Lai

Il suonatore di Launeddas si esibisce durante le feste, nelle manifestazioni religiose, durante le funzioni della messa e nelle processioni, o anche nelle sagre paesane quando accompagna con la sua musica i balletti folcloristici, riunendo così aspetti sacri e profani della cultura sarda che vengono espressi molto bene da questo strumento versatile che si adatta alle varie manifestazioni musicali, inoltre negli ultimi tempi spesso il suono tradizionale ed arcaico delle Launeddas è amalgamato a suoni e musica moderni, proponendo un ottimo connubio fra tradizione ed innovazione.

Conclusione

E’ stato molto interessante scoprire tutte queste cose sulle Launeddas ma su un tema (la musica), che da sempre mi affascina ed appassiona. Andando più a fondo tra le varie ricerche sono arrivato a formare una lista di 15 strumenti e sia per non annoiare voi lettori che per dare a tutti il giusto spazio, tratterò in più tranche dei vari strumenti in modo tale da potervene parlare in maniera più ampia e senza farvi la solita lista (simile a quella della spesa) con tutti gli strumenti.

Al prossimo articolo.

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