Omine contro Su mannigu

Col finire dell’estate la Sardegna si presta a far spazio ad una delle manifestazioni più importanti della tradizione nuorese: Cortes Apertas.

E’ una manifestazione che si svolge ciclicamente, in diversi paesi del nuorese, in cui i “cortili” delle case storiche vengono aperti (da qui “Cortes” appunto cortili “Apertas” aperti) e allestiti in modo da formare un percorso enogastronomico e artistico. All’interno dei cortili vengono esposte le specialità culinarie locali accompagnate dalla rappresentazione dei mestieri tradizionali come, ad esempio, la lavorazione della lana, la trebbiatura, la pulizia e la raccolta del grano, mentre nelle piazze del paese vengono allestiti spettacoli folkloristici di balli e canti popolari.

Nella maggior parte dei casi diventano un incubo per i guidatori che si vedono costretti a dover ricoprire il ruolo di “astemi” mentre diventa una vera e propria sfida contro il cibo per tutte le buone forchette (come me) che non vogliono lasciarsi sfuggire l’occasione di poter assaggiare quelle prelibatezze culinarie tipiche di ogni Comune.

Sono occasioni in cui si mettono in gioco le proprie capacità “ginniche” nell’ambito culinario e, sentendoci un po’ come Adam Richman di “Man vs Food”, andremo alla degustazione delle bontà sarde emulando il programma americano ma rinominandolo come: “Omine contro Su mannigu”.

I miei impegni nella Capitale non mi consentono di partecipare alle Cortes Apertas ma, negli ultimi anni, grazie alle iniziative di Comuni non appartenenti alla provincia nuorese, si stanno prestando ad emulare questa manifestazione in modo tale da far conoscere la propria cultura enogastronomica e storica.

Per il secondo anno consecutivo sono riuscito a partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune di Oschiri, un piccolo centro abitato ai confini tra il Logudoro e la Gallura che si estende nell’estesa vallata pianeggiante delimitata dalle montagne del Monte Limbara e del Lerno.

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L’evento prende il nome di “Comasinos Abbeltos”.

Su Comasinu” era una sorta di dispensa dove venivano conservati i prodotti della campagna, degli orti, ci si metteva il grano e tutti quegli alimenti che potevano essere conservati. In “sos Comasinos” si poteva trovare di tutto e non mancava il vino o qualsiasi mezzo che potesse essere utile per fare festa.

È una manifestazione nata recentemente e che sta man mano migliorando e proponendo una cucina di tutto rispetto, con essa ci andremo ad immergere in un ambiente rustico in cui respireremo quella tradizione sarda che si sta perdendo col passare degli anni.

Il tutto si svolge tra le vie del centro storico oschirese e verremo messi difronte alla difficile domanda … “Con cosa comincio?”… ma, prima di fare il passo più lungo della gamba, vediamo cosa bisogna fare per potersi muovere al meglio tra un comasino e l’altro.

La prima cosa da fare è procurarsi il bicchiere (acquistabile nei comasini stessi oppure in un apposito stand situato all’interno del paese) con abbinata una mappa e delle consumazioni che ci permetteranno di poter bere un bicchiere di vino gratis per ogni comasino, avendo l’opportunità di bere in nei vari comasini (quest’anno erano 15) e quindi potremo degustare altrettanti vini diversi.

Abbiamo il bicchiere, abbiamo la mappa, le consumazioni le abbiamo messe in tasca … partiamo !

Da sardo, e da buona forchetta, mi viene difficili dirvi “è meglio questo piuttosto che quest’altro” perchè molte delle pietanze che ci stavano sono cose che mangio abitualmente e di cui vado ghiotto, e, per decidermi sul da farsi, ho optato per assaggiare quelle cose che non mangiavo da tempo.

Dopo un primo giro di perlustrazione, simile al “warm up”, mi decido ad iniziare.

Comincio assaporando dell’ottima carne d’asino fatta in agrodolce.

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L’atmosfera che viene creata in ogni comasino rende la degustazione ancora più piacevole.

Poter assaggiare le varie specialità accanto ad un focolare con la musica tradizionale sarda in sottofondo e, tutt’intorno, i vari attrezzi utilizzati dagli antichi rendono l’atmosfera ancora più rustica e accogliente.

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Una volta finito l’asino mi sono diretto ad assaggiare un qualcosa che non assaporavo da un po’: i culurgiones.

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Sarà certamente capitato a voi continentali di sentirne parlare: i culurgiones sono dei ravioli ripieni, originari dell’Ogliastra, diffusissimi, oramai, in tutta l’isola. Il ripieno è fatto con pecorino sardo stagionato, oppure con patate e menta, il tutto servito con abbondante pecorino o con un semplice sugo fresco.

In base al posto in cui vengono fatti hanno delle varianti, ad esempio, nel Campidano sono preparati con un ripieno di ricotta fresca di pecora o di capra, uovo e zafferano poi conditi con sugo di pomodoro fresco e basilico.

Tornando a noi: erano molto buoni, fatti secondo la tradizione ogliastrina.

Le porzioni che ci vengono date nei vari comasini non sono abbondanti, si fa in modo che il turista abbia l’opportunità di poter assaggiare più cose possibili e, nonostante io sia di buona forchetta, dopo aver mangiato la carne d’asino e i culurgiones ero quasi sazio.

Gli ultimi assaggi che ho fatto erano più per la curiosità e (sopratutto) per la golosità che per la voglia di mangiare e, comunque, ne è valsa davvero la pena.

Ma la mappa è molto ricca e si può trovare di tutto, dai ravioli di cinghiale alle seadas, dai formaggi e salumi vari alle lumache, e che dire della pecora o ancora le cozze, le panadas, e “su pane priottidu” una specialità fatta col lardo fuso nel pane riscaldato nella brace, e tutto sempre condito con ottimo (spesso) vino di piccoli e appassionati proprietari.

Beh! …. solo a parlarne mi viene l’acquolina in bocca, non scordate che poi la musica più o meno organizzata, è sempre presente anche con qualche Karaoke che permette di fare molto tardi divertendosi a ballare e cantare, io non c’ero ma so che gli ultimi a chiudere hanno fatto quasi l’alba, e per questo vi posso assicurare che

Comasinos Abbeltos” è stata davvero una bella esperienza, vi consiglio di passarla in compagnia di gente di buona forchetta e portata al divertimento, inoltre se possibile, evitate di mangiare in quella giornata perchè sarete ancora più invogliati ad assaggiare più cose possibili.

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