Lo spirito del Natale

Il Natale è quel giorno che da piccolo aspettavo con frenesia, come del resto è per tutti i piccoli.

Ricordo ancora come cercavo in tutti i modi di convincere i miei genitori di poter scartare in anticipo i regali e della consueta risposta che avrei avuto: “No! Non aver fretta i regali si scartano dopo lo scoccare della mezzanotte del 24”. La mia curiosità era tantissima, così cercavo di aspettare che l’orologio scoccasse la mezzanotte ma, ahimè, la maggior parte delle volte mi addormentavo nel divano.

Era bello da piccoli perché lo si viveva in maniera genuina mentre, diventando più grandi, il Natale acquista un valore diverso. Passiamo dal scrivere la letterina a Babbo Natale, allo scoprire che lui, in realtà, altro non è che i nostri genitori e pian piano il 25 dicembre crea delle aspettative diverse, che vanno ben oltre il semplice regalo.

Nonostante tutto il Natale è tutt’oggi quel giorno che aspetto con la stessa frenesia.

Spesso si dimentica che lo si festeggia in tutto il mondo: in ogni paese, tutti i popoli, cristiani e non cristiani lo celebrano con feste di pace, fratellanza, di gioia e di prosperità ciascuno secondo la propria cultura e le proprie tradizioni.

Spesso si dimentica che questo fu, in primis, un rito pagano solo sostituito, in seguito, da quello cristiano ma che ha sempre mantenuto lo spirito di gioia e di speranza che caratterizza questo evento.

Per questo, in tutto il mondo, Natale è augurio di bontà, serenità e felicità da condividere con “tutti gli uomini di buona volontà”.

Oramai siamo dentro il periodo natalizio accompagnato dal panettone, dai grandi cenoni e infiniti pranzi familiari e tanti (si spera) buoni propositi per il nuovo anno.

Perché, oramai, un’altro anno è quasi passato e, come quelli lasciati alle spalle, anche in quest’ultimo si ha sempre qualcosa di cui essere grati. Molti di voi staranno dando di matto pensando cose del tipo “Non è vero, è stato un pessimo anno” accompagnato da tante altre affermazioni simili ma ,la vita, è come un palcoscenico in cui fai la tua comparsa, reciti la tua opera e delle volte riceverai applausi altre, invece, fischi e quando il sipario cala, non è concesso il bis.

Oramai siamo nell’era della tecnologia, di Facebook, Instagram e mille altri social di cui, troppo spesso, diamo troppa importanza perdendo (quasi) il contatto con il mondo reale. In questo mondo virtuale ogni fine anno mi imbatto nei soliti “Stati d’animo”, link ed immagini, quasi come se stessi vivendo un déjà vu e, puntualmente, mi viene da storcere il naso perché si evidenziano sempre i lati negativi trascurando quelli positivi.

Chi si lamenta nonostante il tanto ricevuto, altre persone che, puntualmente, storcono il naso protestando per l’ipocrisia e la falsità di chi li circonda, oppure quelle che snobbano col desiderio di schivare tutti gli auguri che obbligatoriamente riceveranno da parenti o persone che non frequentano abitualmente.

In tutto questo lamentarsi vedo di rado persone che colgono i lati positivi e mi sembra strano perché mi verrebbe da chiedervi: è mai possibile che durante quest’anno non abbiate passato qualche bel momento ?

Se così non fosse credo che, in fin dei conti, anche dei periodi bui possano avere dei risvolti positivi.

In fondo il Natale è anche riconoscenza per la quotidianità della vita, è promessa di migliorarsi per viverla ancora meglio e con gratitudine, specie quando ciò è possibile con le persone amate, e magari potrebbe anche diventare un impegno per dedicarsi un po’ di più a chi fa davvero fatica e non può gioire di questa fortuna. Parlo di famiglia, di amicizia, di lavoro e di tutta quella quotidianità che spesso, senza accorgercene, consideriamo come un diritto acquisito e non come un regalo, per cui:

Non siate così pessimisti se ogni tanto le cose non vanno come vorreste, ma siate sempre riconoscenti per gli affetti e le persone che avete vicino”

e ricordate che la vera gioia ed il vero Natale è proprio questo.

Buone feste da Gabob

 

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