Perché scegliere di andare in vacanza in Sardegna

La Sardegna, l’isola delle meraviglie, tanto amata quanto odiata, con la sua storia, cultura, tradizioni e le sue tantissime spiagge belle e diverse l’una dall’altra. Dopo circa 10 anni che faccio escursioni nella terra degli Ichnos (nome con cui venivano chiamati i primi abitanti dell’isola), riesce sempre a stupirmi con i suoi aspri e granitici paesaggi, profumi e colori, la sua natura superba e ancora intatta di acqua verde smeraldo, di sabbia colore oro e di ciottoli granitici levigati.

Immagine 1 – Cala Moresca (Golfo Aranci)

Le sue albe e si suoi tramonti sono sempre stati un motivo d’ispirazione per molti fotografi e per tutti quegli uomini che volevano dichiarare il loro amore alla donna tanto amata.

Immagine 2 – Tramonto dal belvedere del Comune di Monti

Spiagge meravigliose e acque cristalline, paesaggi selvaggi e incontaminati, una cultura antica che cattura e affascina i visitatori di tutto il mondo: questa terra paradisiaca è tutto questo e molto altro ancora, e i tesori da scoprire sono davvero moltissimi.

Immagine 3 – Escursione nel demanio di Bolostiu (Alà dei Sardi)

Immagine 4 – Casca di Su Fossu Malu (Alà dei Sardi)

Periodo ideale per conoscere e assaporare l’isola in tutti i suoi aspetti e nella sua reale espressione della natura, è quello estraneo al mondo delle vacanze e all’immaginario comune, la Sardegna in inverno custodisce tantissimi segreti.

Immagine 5 – Murales di Fonni 

Dalla miriade di escursioni da poter affrontare come, ad esempio, nel selvaggio blu (nelle coste dell’Ogliastra) oppure sul Gennargentu o ancora, nelle rovine archeologiche di Tharros all’autunno in Barbagia in cui si andrà alla scoperta delle cortes apertas fino ad arrivare al periodo carnevalesco in cui l’isola da il via a tradizioni tramandate da generazioni.

Immagine 6 – Piazza del Comune di Orotelli

Durante la stagione estiva l’isola riprende vita con la una moltitudine di feste che permettono di conoscere le varie identità culturali dei paesi. In Sardegna, partecipare ad una di queste feste vuol dire andare ad immergersi in una cultura antica alla scoperta di suoni e di armonie sconosciute, di balli ritmici con ricchi costumi tradizionali, di gare poetiche fuori dal tempo, di sfrenate corse di cavalli, di sfilate folcloristiche con preziosi e coloratissimi abiti d’altri tempi.

Immagine 7 – Esibizione dei mini Mamuthones e Issohadores all’evento di “Monti Produce” (Monti)

Molto spesso queste feste durano diversi giorni, coinvolgendo tutta la comunità, e durante i festeggiamenti si ha l’occasione di assaggiare i dolci locali e partecipare ad enormi banchetti con pietanze tradizionali. Tra le feste popolari più conosciute si ricorda: Faradda di li candareri a Sassari, la Cavalcata sarda a Sassari, Sant’Efisio a Cagliari, la Sagra di S.Antioco Martire Patrono della Sardegna a (Sant’Antioco), la Sagra del Redentore a Nuoro, S’Ardia a Sedilo, Pozzomaggiore e Illorai, Sa Sartiglia a Oristano, San Gavino a Porto Torres, San Michele ad Alghero, la festa di Santa Vitalia a Serrenti, la festa dell’Assunta ad Orgosolo, la sagra di Santa Maria de is Acuas o Santa Mariàcuas a Sardara, la nota Festa del Rimedio ad Ozieri, San Simplicio a Olbia, i festeggiamenti del carnevale in Barbagia e Ogliastra, il carnevale allegorico di Tempio Pausania e i riti della Settimana Santa in varie parti dell’isola.

Immagine 8 – Sagra del Vermentino (Monti)

Come accennavo poco fa, durante queste feste si ha l’opportunità di assaggiare e degustare prodotti e vini locali. La cucina sarda è molto varia ed è basata su ingredienti semplici e originali, derivati sia dalla tradizione pastorale e contadina, che da quella marinara. Varia da zona in zona non solo nel nome delle pietanze ma anche nei componenti utilizzati. Tra i piatti tipici abbiamo: i primi piatti malloreddus, i culurgiones ogliastrini, il pane frattau, la fregula, la zuppa gallurese, le lorighittas mentre come secondi piatti, gli arrosti che costituiscono una peculiare caratteristica, tanto che quello del maieletto è considetato l’emblema della cucina sarda. Nella cucina un dettaglio molto importante che la riguarda e che, spesso, viene messo in secondo piano, è il pane. Col passare delle generazioni diverse tecniche sono state trasmesse per lavorare la pasta, insieme ai molteplici procedimenti per farla lievitare, contribuendo a creare una grande varietà di pane con forme e caratteristiche particolari. Tra i più diffusi il pane carasau, tipico della Barbagia, il pistoccu (dell’ogliastra), la spianada (conosciuta anche come Cogones o Cogoneddas), il pani pintau, il crivaxiu, il coccoi a pitzus ed il coccoi a pitzus.

Immagine 9 – Spiaggia di Porto Istana (Olbia)

Come vedete le possibilità e le particolarità che si possono conoscere ed apprezzare sarebbero veramente tante, e di tante altre vi vorrei e potrei parlare, ma io onestamente non voglio fare di questo articolo una lista, è mia intenzione rendere partecipe chiunque decida di leggerlo che la mia terra, a cui sono legato e che amo profondamente, pur vivendo le sue contraddizioni, le sue difficoltà politiche e sociali, per non parlare poi di quelle legate alle mentalità non sempre pronte e ricettive rispetto alla modernità e velocità del nostro mondo, questa, dicevo, è una terra in cui però è molto facile sentire il suono della natura, avvertire il calore della semplicità e del contatto con l’uomo e le sue tradizioni. Questo è un luogo dove non ci si sente mai soli, perché il mare, il vento, gli alberi e tutto il mondo della natura sono compagni che non ti fanno mai provare la solitudine se li ami anche e solo un po’.

Immagine 10 – Gorropu (Nuoro)

 

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