No title: perché voi a questo che titolo dareste ?

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(foto prese dal web)

Un bollettino esemplare quello che, nella prima settimana di luglio 2016, coinvolge i territori dell’Alto Oristanese e del Marghine, dove sono andati in fumo 4050 ettari di pascoli e sugherete ma il territorio che più ha risentito di questo disastro è quello del paese di Sedilo in cui sono stati bruciati 2300 ettari.

Una situazione per cui nessuna parola sarebbe adatta per poterlo descrivere e … nessun titolo !

Questa che andrete a leggere vuole essere una riflessione personale che riguarda i piromani e gli stupidi che puntualmente, d’estate, mettono letteralmente a ferro e fuoco la Sardegna. La rabbia ed il rancore sono davvero profondi ed ho cercato in tutti i modi di essere il meno polemico, rabbioso e severo possibile: ma non credo di esserci riuscito al meglio.

Preciso, già da ora, che non voglio fare “di tutta l’erba un fascio” però comincio ad essere stufo, deluso e sconcertato davanti a questi scempi.

L’estate dovrebbe essere vista come un periodo di relax e non come uno di terrore da vivere: trovo innaturale che devo avere paura di frequentare certi posti perché il rischio di potermi trovare in mezzo ad un incendio è dietro l’angolo!

È vergognoso uscire di casa e, dopo aver visto sole e vento, pensare: “Speriamo che oggi non accada nulla di male”, perché oramai è risaputo che una giornata di caldo e maestrale è sinonimo di incendio.

È vergognoso che l’avvicinarsi dell’estate incuta timore e paura in un sardo: disattenzione, ignoranza e tanta cattiveria portano a creare degli scenari catastrofici !

Ogni volta che esco di casa e vedo che c’è sole e vento in cuor mio penso e spero che le persone abbiano sviluppato un minimo di coscienza e che l’intelligenza abbia preso il posto dell’imbecillità ma, ahimè, non è così!

Puntualmente e, aggiungerei, purtroppo, tutti gli anni la Sardegna è presa di mira dai piromani, gente ignobile, assassini senza valore e senza valori, talmente ignoranti che non si rendono conto di mandare in fumo anche il loro futuro e quello dei loro figli.

Sono gallurese e un ricordo indelebile nella mia memoria è l’incendio del 2011 che coinvolse i territori di Oschiri, Berchidda e Monti ed ogni volta che ci penso mi piange il cuore e, in ugual modo forse anche peggio, ricordo altrettanto bene l’incendio del 2013 che avvenne a Cala Moresca, vicino a Golfo Aranci, e quest’ultimo lo sento più segnato nel mio cuore perché andai personalmente a vedere …… pentendomene amaramente !

Un posto meraviglioso, invidiato da tutti, ricco di macchia mediterranea, completamente spazzato via dalle fiamme e, in tutto ciò, non ne ho mai capito come queste “persone” riescano a continuare a vivere serenamente senza il minimo rimorso.

Forse è vero quando dicono “A chie brujat fàuna e flora non tenet ne coro ne chelveddu sanu”.

Le loro finalità sono ignobili, siano esse di pura speculazione edilizia o legate alla pastorizia o peggio ancora associate a pressioni per sperare di essere assunti presso chissà quale Demanio o Ente Foreste (curioso metter fuoco per essere assunti per spegnerlo), e alla fine non ci si rende conto che si distruggono patrimoni inestimabili che fanno parte della cultura e della vita di tutti.
Spesso vedo che la colpa viene affibbiata a persone di fuori ma poi leggo Noragugume, Dualchi, Borore, Bortigali, Aidomaggiore, Sedilo e mi pongo una domanda:

come è possibile che che uno di milano, torino, padova, venezia, Bologna, Brescia, Pisa, ancona, bari, Palermo, Messina etc etc, conosca e si possa muovere in posti del genere? E, sopratutto, cosa ci fanno da quelle parti e in quei periodi?

L’unica risposta che sono riuscito a darmi è la seguente: non credo (spero) che i mandanti di questi disastri siano i sardi né tantomeno penso che la colpa sia dei famosi “continentali”, ma credo che lo zampino dei sardi ci sia.

Di sicuro c’è che prima o poi gli verrà presentato il conto, ma non dalla giustizia degli uomini, né tantomeno da questa politica che in ogni caso non fa assolutamente nulla per contrastare questi scempi e punirli con adeguata durezza, spero dalla loro coscienza, se mai ne avessero una, o da qualcuno peggiore di loro, oppure dalla Provvidenza, (magari sotto forma di fame o di sete o di acqua o di fuoco), ma in ogni caso sarà la Natura stessa a restituire loro quello che hanno fatto, anche se credo che pagheremo un po’ tutti per gli errori di questi deficienti.

Purtroppo non siamo solo mare, sole e tanto buon cibo: piromani, operatori commerciali imbroglioni e sgarbati, vandali che devastano natura e spazi pubblici, inquinatori, amministratori che sanno solo produrre macerie e disperazione.

Purtroppo siamo anche questo !

Abbiamo una grande eredità e non la sappiamo sfruttare a pieno e vien da chiedersi fino a quando noi sardi abbiamo deciso di farci male da soli: chi si può dire contento di tale danno?

Invece di giocare sempre al massacro per l’invidia del prato più verde del nostro vicino, un gioco nel quale nessuno vince, ma tutti perdono (e alla grande!), dovremmo imparare a darci una mano tutti, l’uno con l’altro, perché il benessere del mio vicino diventa benessere anche per me e viceversa.

Abbiamo un patrimonio ambientale dal valore inestimabile ed invece di proteggerlo, lo bruciamo per “noia”, per “gioco” o peggio, per ignoranza. Sarebbe bello se la Natura fosse l’obiettivo comune, il traguardo che, secondo me, permetterebbe a tutti di poter vivere meglio: potrebbe sembrare un ragionamento utopico, ma basterebbe davvero poco … una presa di coscienza per porre fine a questo “gioco” in cui ci si fa male da soli e senza un perché.

E così chiedo:

Da quando inizieremo?

 

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