Roccia “Sa Crabarissa”

La Sardegna è rinomata, oltre che per il “porceddu”, anche per le tante leggende che narrano delle storie al dir poco particolari. La leggenda del golfo degli angeli, la leggenda degli Ichnos, la Grotta della vipera, Sant’Efisio e le cisterne del castello, sono tante e diverse l’una dall’altra ma oggi vi parlerò, come dice anche il titolo, della “Roccia “Sa Crabarissa”. Prima di andare avanti colgo l’occasione per avvertire il lettore che le leggende sarde hanno il loro lato “fantasioso” ma quasi sempre hanno un fondo di verità.  Con questo non voglio dire che dovete prendere alla lettera ogni cosa che verrà narrata ma, comunque, di stare attenti a quella sottile linea che separa il falso dal vero.

Cabras (Crabas in sardo) è un piccolo comune dell’oristanese conosciuto per la presenza nel suo stagno dei fenicotteri rosa, i giganti di Mont’e Prama, siti archeologici come le rovine della città di Tharros ma, anche, per una leggenda che racconta di una tragica storia d’amore.
La leggenda narra di una fanciulla di Cabras e di un pastore di Austis (comune nuorese, più piccolo di Cabras, poco distante da quest’ultimo).
Nel periodo invernale era abitudinale fare le transumanze che, dalla montagna, si faceva scendere le greggi alla ricerca di pascoli migliori fino alla costa dove il clima era più mite.
Fu durante una di queste transumanze che i due si conobbero e fu subito amore a prima vista per la fanciulla. In poco tempo furono scambiati i doni e le promesse di matrimonio … ma arrivò il giorno in cui il pastore dovette ripartire per la montagna.

La fanciulla lo attese un giorno, due giorni, tre giorni fino a che i giorni divennero settimane e la speranza di rivedere il suo amato andava pian piano diminuendo.

Fu così che, in questo momento di difficoltà, la fanciulla prese una decisione: intraprende il faticoso e difficile percorso verso la montagna.

Nonostante tutto riuscì nel suo intento ed arrivò ad Austis ma, una volta giunta nell’abitato, si ritrovò davanti ad una situazione che mai si sarebbe aspettata … trovò il pastore sposato con un’altra!

Presa dallo sconforto più totale, riprese la sua marcia per il ritorno verso la pianura … ancora uno sguardo indietro … la speranza ormai distrutta, i sogni infranti … ancora uno sguardo indietro … la fanciulla rimase pietrificata dall’immenso dolore che segnò la sua sorte.

sa-crabarissa-austis

Esiste una seconda narrazione della leggenda in cui si racconta che la fanciulla fosse forestiera e perciò non conosceva le usanze locali. Un giorno, mentre ritornava dall’ovile del marito, recando in testa un recipiente di sughero pieno di latte, incontrò un pastore affamato. Questi le chiese cosa portava sulla testa e lei mentì rispondendo che trasportava pietre. Quella menzogna le costò cara perchè il pastore le disse che si sarebbe trasformata in pietra … e la maledizione si avverò.

Come vi ho detto all’inizio non prendete alla lettera ogni parola, ma le leggende sarde nascondono sempre un filo di verità oltre che impartire delle morali come nella seconda narrazione … mai mentire perchè si sa che le bugie hanno le gambe corte !

 

Licenza Creative Commons
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.