Gradi di difficoltà per affrontare un arrampicata

L’Union Internationale des Associations d’Alpinisme (UIAA), Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche in italiano, ma anche nota col termine in lingua inglese International Mountaineering and Climbing Organisation, è l’organizzazione internazionale che raggruppa decine di federazioni nazionali di sport di montagna (come ad esempio l’alpinismo, l’arrampicata e lo sci alpinismo) e le rappresenta presso il Comitato Olimpico Internazionale. Le organizzazioni aderenti sono 82, in rappresentanza di 57 Paesi.

L’organizzazione è la portavoce a livello mondiale di milioni di alpinisti, escursionisti e scalatori. Promuove tutti gli sport di montagna con particolare attenzione verso i giovani, la difesa dell’ambiente montano, lo sviluppo delle comunità locali e la sicurezza degli sportivi impegnati in montagna (una commissione dell’UIAA si occupa infatti di fissare gli standard di sicurezza delle attrezzature per l’alpinismo, certificandone l’idoneità e consentendo ai fabbricanti di apporre su di esse la “UIAA Safety Label”).

Gradi di difficoltà dell’alpinismo

F = facile

PD = Poco Difficile

AD = Abbastanza Difficile

D = Difficile

TD = Molto Difficile

ED = Estremamente Difficile

EX = Eccezionalmente Difficile

Tavola comparativa dei gradi in arrampicata

U.I.A.A.
Franc.
GB
USA
III
3
/
5.4
IV
4
4a
5.5
V-
5
4b
5.6
V
5
4b+
5.6/5.7
V+
5
4c
5.7
VI-
5
5a
5.7/5.8
VI
6a
5a+
5.9
VI+
6a+
5b
5.10a
VII-
6b
5b+
5.10b/5.10c
VII
6b+
5c
5.10d
VII+
6c+
5c+
5.11a/5.11b
VIII-
7a
6a
5.11c
VIII
7a+
6a+
5.11d
VIII+
7b+
6b
5.12a/5.12b
IX-
7c
6b+
5.12c/5.12d
IX
7c+
6c
5.13a
IX+
8a
6c+
5.13b
X-
8a+
7a
5.13c
X
8b+
7a+
5.13d
X+
8c
7b
5.14a

Gradi in artificiale classico (tarati sui calcari dolomitici)

GRADO DESCRIZIONE
A0 Chiodi e qualunque altro tipo di ancoraggio artificiale solamente, usati con le mani oppure i piedi. In genere l’ancoraggio è estremamente sicuro.
A1 Facile salita in artificiale, a prescindere dalla verticalità della parete. Gli ancoraggi possono essere collocati facilmente e offrono un’ottima tenuta in caso di volo. Grado intermedio A1+.
A2 Difficile salita in artificiale, con tratti strapiombanti faticosi e tetti. Gli ancoraggi possono venir collocati con più difficoltà e offrono una tenuta non sempre buona. Gradi intermendi A2- e A2+.
A3 Salita in artificiale molto difficile. E’ piuttosto difficile e non immediato posizionare gli ancoraggi nella roccia e la loro tenuta è limitata, non solo in caso di volo. Entra in questo grado l’uso precario dei gancetti. Gradi intermendi A3- e A3+.
A4 Salita in artificiale estremamente difficile. I chiodi entrano pochissimo nella roccia e offrono uno scarso grado di tenuta. L’uso di gancetti è piuttosto frequente. Gradi intermendi A4- e A4+.
AE Si adoperano gli ancoraggi a pressione o spit per la progressione e la difficoltà è esclusivamente fisica, in quanto non richiede abilità nell’infissione e per la loro ottima tenuta in caso di volo.

Gradi in artificiale moderno (tarati sui graniti americani)

GRADO DESCRIZIONE
A0 Si addopera il chiodo o qualunque altro tipo di ancoraggio artificiale solamente per mani o piedi. In genere l’ancoraggio è estremamente sicuro.
A1 Facile salita in artificiale, indipendente dalla verticalità. Gli ancoraggi possono venir collocati facilmente e offrono un’ottima tenuta in caso di volo. Grado intermedio A1+.
A2 Difficile salita in artificiale, in cui la parete presenta non solo zone verticali, ma tratti strapiombanti faticosi e tetti. E’ difficile collocare gli ancoraggi, perché entrano molto poco nella roccia; è necessario incravattare i chiodi. Vengono adoperati nut e sky-hook. La tenuta degli ancoraggi offre una sicurezza limitata. Gradi intermendi A2- e A2+.
A3 Salita in artificiale molto difficile. Difficilissimo piazzare i chiodi perché entrano pochissimo ed è complicato posizionare i nut. Sono presenti tratti in cui si adoperano esclusivamente gli sky-hook.
Su questo grado si adoperano anche i Rurp e i copper-head, la cui tenuta precaria. Gli ancoraggi in genere devono venir testati prima di essere usati.
Un’eventuale caduta può comportare voli non banali. Gradi intermendi A3- e A3+.
A4 Salita in artificiale estremamente difficile. Ci sono lunghi tratti in cui si adoperano sky-hook alternati a copper-head. Si utilizzano i micro-copper-head e, in modo continuativo, i rurp.
Un volo comporta cadute molto lunghe, anche 30 metri, e pericolose. Gradi intermendi A4- e A4+.
A5 Attuale massimo grado dell’arrampicata in artificiale. L’intera lunghezza di corda, spesso di 50-60 metri è molto precaria e richiede assoluta padronanza sia degli attrezzi sia del self-control.
Una eventuale caduta può essere anche mortale, in quanto nessun ancoraggio presente è in grado di trattenere anche un piccolo volo. Gradi intermendi A5- e A5+.
AE Si adoperano gli ancoraggi a pressione o spit per la progressione e la difficoltà è esclusivamente fisica, in quanto non richiede abilità nell’infissione e per la loro ottima tenuta in caso di volo.

Arrampicata su ghiaccio: gradi tecnici

GRADO DEFINIZIONE
1 Pendenza fino a 60°.
2 Tratti con pendenza di 60°/70° su ghiaccio solido e con buon possibilità di assicurazione.
3 Passaggi con pendenza di 70°80°, intervallati da zone più facili, sempre su ghiaccio ottimo e con buone possibilità di assicurazione.
4 Salita con lunghi tratti di 75°/85° con possibilità di un breve tratto verticale. Il ghiaccio è generalmente buono e le protezioni offrono sufficiente tenuta.
5 Lungo tratto (al massimo mezzo tiro di corda) con pendenza di 85°/90° su ghiaccio a volte delicato e fragile. In questo grado sono contate anche le candele e strutture a cavolfiore.
6 Una o più lunghezze a 90° con pochi punti di riposo. Ci può essere qualche passaggio leggermente strapiombante. Il ghiaccio può avere una qualità pessima e le protezioni sono spesso scarse.
7 Una o più lunghezze a 90° o strapiombante oppure sottile. Le protezioni sono quasi inutili e richiede quindi ottime condizioni psico-fisiche.

Arrampicata su ghiaccio: gradi generici

GRADO DEFINIZIONE
I Scalata corta e vicino alla strada. Soste attrezzate e discesa elementare.
II Cascata di una o due lunghezze di corda, vicina alla strada. Pochi pericoli oggettivi e semplice discesa in doppia.
III Salita di più lunghezze di corda, dove è necessario sapersi muovere in ambiente invernale. L’avvicinamento può essere lungo e i rischi oggettivi non trascurabili.
IV Itinerario di più lunghezze di corda in ambiente isolato e con avvicinamento lungo. Richiede una buona esperienza nell’ambiente invernale. Esposizione a rischi oggettivi. Discesa impegnativa con corde doppie, anche su ancoraggi “Abalakov”.
V Lunga scalata in ambiente di alta montagna, dove è richiesto un buon livello alpinistico. Discesa difficile e non attrezzata e scarse possibilità di eventuale ritirata. Esposizione a valanghe.
VI Itinerario a più tiri su una grande parete in ambiente isolato di alta quota. Grande esposizione di rischi oggettivi: valanghe, caduta ghiaccio e pietre. Difficile da ripetere in una giornata.
VII Stesse difficoltà del grado “VI”, ma con l’aggiunta di una maggiore continuità delle difficoltà.

Fonte: Club Alpino Italiano (sezione di Arezzo)

Link utili: UIAA

 

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