Monti Biancu (Calangianus, Sassari)

Lunghezza: Km 9.00

Tempo di percorrenza (annesse foto e fermate per vari motivi): 5 ore

Grado di difficoltà: E (medio)

Segnalato: No

Capita spesso durante un escursione, che si possano incrociare sentieri che si allontanano dalla via Maestra conducendoci così in zone meno conosciute e proprio per questo più intriganti ed appassionanti. Motivo per cui torno spesso nelle stesso posto nel quale ho potuto fare un’escursione tempo prima, per addentrarmi in quei sentieri sconosciuti di cui parlavo, quindi sapere dove portano e, spesso, queste scelte si dimostrano azzeccate.

Come nel caso di Monti Biancu.

Passeggiando nel lungo percorso dell’ex ferrovia che dal Comune di Monti porta al Comune di Calangianus mi è capitato di impattare in un bivio che ha suscitato in me una grande interesse. Avvicinandomi ad esso vedo un cartello, mi fermo, e noto che indicava non un semplice sentiero che si distaccava dal mio percorso ma una zona del tutto nuova da vedere. Il programma del giorno era quello di visitare la tomba dei Giganti Pascaredda e così feci ma quel percorso era un ottimo pretesto per poter tornare a visitare quelle meravigliose zone.

Rientrato a casa inizio a fare delle ricerche su internet senza trovare informazioni esaurienti ma, chiedendo a chi aveva già affrontato quel tracciato, ottenni qualche dettaglio in più che continuò a ravvivare in me quel grande interesse di cui parlavo.

Un po’ di tempo fa vi avevo parlato del percorso dell’ex ferrovia e dei vari punti di sosta in cui lasciare la macchina, vi lascio QUI il link così da non dovermi dilungare sulla questione.

Lasciata la macchina al terzo punto di sosta, identificato da me in questo modo per comodità, do’ inizio all’escursione per Monti Biancu.

Il primo tratto è probabilmente la parte più difficile del percorso, in circa 6 km si passa da 600 a 1000 m.s.l.m. Un tratto ostico e faticoso che, però, ci regala una meravigliosa vista che spazia su tutta la vallata sottostante e, nelle giornate più chiare, ci permette di intravedere la Corsica.

Mi dirigo verso il punto più alto, “Li Conchi”, in cui è presente un rifugio (che non ho mai trovato aperto) e dato uno sguardo attorno, noto che il percorso prosegue verso monte Limbara … ma quella è tutta un’altra storia che vi racconterò in un altro articolo!

Riprendo l’escursione e mi dirigo verso la vedetta dell’antincendio

in cui l’immersione nell’aspra natura e nei suoi tipici graniti propri della Sardegna settentrionale, aprendomi, sul finale, una meravigliosa vista panoramica che spazia fino al golfo di Olbia.

Da questo punto la distanza che ci separa dalla nostra autovettura è di pochi chilometri, il problema è che proseguendo ad anello, come indicato nella mappa, ritroveremo dopo non molto il percorso iniziale, ma, bisognerebbe oltrepassare un cancello che delimita un terreno nel quale pascola del bestiame. Da quella che è stata la mia esperienza quel cancello l’ho sempre trovato chiuso (probabilmente per custodire il bestiame stesso), ma, nelle varie volte in cui sono passato, ho notato anche delle scale che ci permetterebbero di scavalcare le recinzioni e poter così rientrare nel percorso come da mappa, arrivando alla macchina in men che non si dica. Come alternativa a questo potremo ripercorrere l’intero tracciato nella direzione opposta, quindi non più ad anello, e rientrare ripercorrendo a ritroso la strada fatta. Ma, così facendo, i chilometri saranno molti di più, e l’interesse scadrebbe perché ripassando negli stessi punti non troveremo più nulla di nuovo rischiando di annoiarci tanto. Credo quindi che la scelta migliore possa essere quella di proseguire ad anello e, nel caso trovaste il cancello chiuso, cercate la scala per passare oltre le recinzioni, se il cancello fosse aperto … ritenetevi fortunati rispetto me.

Per avere informazioni sul percorso (ed altri), seguimi anche su Wikiloc cliccando QUI

 

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